Coesione, sviluppo, equità: Una nuova sfida per il terzo settore
Un consiglio utile di estrema importanza da dare a un eventuale nuovo governo: quella di raccogliere le istanze del nuovo portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore
Pietro Barbieri, per far si che si arrivi ad una soluzione unanime nel creare una legge ad hoc che disciplini meglio la materia; portando con sé tre capisaldi: coesione, sviluppo, ed equità.
1. Perché se in questa attività non ci fosse non la coesione, ovvero la collaborazione tra tutti i rami del volontariato.
Collaborare reciprocamente nel mondo del volontariato è assai fondamentale perché permette di fornire maggiori servizi e nel contempo di migliorarne la qualità.
2. Il nostro paese come ormai tutti sappiamo è in fase di stallo a causa della crisi, e quando si verificano queste situazioni la prima cosa che si crea è la disoccupazione, quindi per arginare questo problema bisogna che governo e parlamento, trovino un intesa affinché ci sia una distribuzione di risorse mirate a creare sviluppo; di conseguenza se si attuasse questo metodo, le cose positive sarebbero due: si creerebbe molto più lavoro a tutte le persone interessate a scoprire questo mondo; e così facendo il volontariato avrebbe uno spazio maggiore nel compiere il suo dovere istituzionale a favore delle persone in difficoltà.
3. Un altro punto importante affinché la macchina del terzo settore funzioni sempre più in modo corretto è l’equità, da tutti i punti di vista; sia economico che sociale.
Perché laddove esistono gli sprechi c’è discriminazione con il rischio di offrire un servizio a poche persone a causa dello spreco di risorse oltretutto già limitate venendo così a mancare il concetto di stato sociale.
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