DAL SECOLO XIX DI OGGI:
CASA FAMIGLIA DELLA SPES, GLI OSTACOL
I DELLA BUROCRAZIA
Con una lettera dello corso 18 febbraio l'Asl ha chiesto alla Spes di Ventimiglia di inviare una serie di documenti per quanto riguarda la casa famiglia di Varase , destinata ad ospitare i ragazzi diversamente abili, specificandone la funzione residenziale.
Ma nel frattempo, con una lettera perentoria è stato disposto il trasferimento di un giovane disabile Ventimigliese, temporaneamente ospitato nella struttura, in quanto la mamma è stata operata e non lo può assistere come ha sempre fatto sino ad oggi.
A denunciare la vicenda è stata la mamma stessa del ragazzo, Maria Asciutto.
Ma in suo sostegno è intervenuto anche il presidente della Spes, Matteo Lupi. “L' Auspicio, soprattutto quando si ha che fare con i ragazzi disabili è che il buonsenso prevalga sulla burocrazia. Capisco chi ha la responsabilità e vuole che tutto sia in regola, ma qui si tratta davvero di certificazioni che nulla hanno a che fare con la sicurezza e il benessere dei nostri ospiti”, spiega Lupi.
“Mio figlio Giuseppe – spiega Maria Asciutto – si trova nella casa famiglia “il Sorriso “ in sollievo in quanto io ho subito un' operazione e per qualche tempo non sono stata e non sarò in grado di accudirlo. Si tratta un ragazzo che è sempre stato in famiglia, ma vista la situazione ha accettato e si è adattato a rimanere a Varase sino a che io non mi sarò completamente ristabilita. Trasferirlo ulteriormente rischia però di provocare a lui e a tutta la nostra famiglia un grave stress emotivo”.
Il ragazzo è molto conosciuto a Ventimiglia, proprio grazie alle battaglie della mamma, che negli anni, tra le altre cose, ha difeso il diritto allo studio del figlio un ragazzo coraggioso ed intelligente.
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