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venerdì 27 settembre 2013

BASTA CON LA VIOLENZA SULLE DONNE CON DISABILITA’

Il 19 giugno 2013 il parlamento italiano ha approvato la Convenzione di Istanbul un importante strumento per combattere la violenza sulle donne, infatti gli ultimi dati sul fenomeno sono tutt’altro che confortanti e parlano di 1.256 minorenni violentate tra queste ci sono anche quelle con disabilità, una realtà nascosta perché scomoda.
La convenzione è un passo importante nella prevenzione e repressione di questo agghiacciante fenomeno, nel testo infatti vengono riportate tutta una serie di misure volte a tutelare questi soggetti; la lacuna che bisogna colmare e dare maggiore importanza, è il rafforzamento e la razionalizzazione delle misure di prevenzione come una specifica aggravante nell'articolo 576 del Codice penale, per punire con il carcere a vita chiunque uccida "in reazione a un'offesa all'onore proprio o della magistrato famiglia di appartenenza o a causa della supposta violazione, da parte della vittima anche disabile.
Questa nuova norma se venisse discussa dal Parlamento e approvata al più presto, sarebbe un grosso passo avanti.
Ovviamente le sole leggi repressive non sono sufficienti a garantire piena tutela alla persona offesa dal reato.
Oltre a questo bisogna che lo stato preveda altresì delle norme preventive: come misure di protezione efficaci per una tutela maggiore e adeguata; ad esempio bisogna prevedere all’interno del codice di procedura penale una specifica disposizione che disponga misure di tutela come avviene per i delitti di mafia e terrorismo, ossia il giudice una volta che ha ricevuto la relazione dettagliata da parte delle forze dell’ordine, e sentito il racconto delle vittima e degli psichiatri, sul grado di pericolosità del soggetto, il magistrato ordina la scorta a difesa della/del partner soggetta a stalking, con il conseguente pedinamento del persecutore qualora non rispetti l’obbligo del divieto di avvicinamento.
Sempre per garantire una tutela adeguata; il governo deve rifinanziare i centri antiviolenza e ridisegnarne la mappa su tutto il territorio nazionale affinché siano meglio e in modo omogeneo, così come previsto dalla convenzione di Istanbul.
Dall’inizio dell’anno i femminicidi consumati sono stati 74 in tutta Italia.


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